Città sommerse dall’acqua, fiumi in piena che attraversano le strade e interi paesi sfollati: sembrano le immagini di un film apocalittico quelle che vediamo scorrere davanti ai nostri occhi nell’ultimo periodo. Purtroppo molte persone si trovano a vivere questi brutti momenti in prima linea. Sono case, fabbriche, negozi, ristoranti, attività di ogni genere, a essere colpite. Le aziende di bonifica come Benpower rappresentano un tassello cruciale per affrontare il post emergenza.
Dopo un sinistro attivarsi immediatamente risulta fondamentale. Infatti tanto prima si interviene tanto più si può recuperare: strutture, fabbricati, immobili, impianti, condotte, apparecchi elettrici ed elettronici, documenti, libri, macchinari, contenuti e arredi. Tutto è recuperabile. Nelle moltissime chiamate ricevute da Benpower in questi ultimi giorni, ancora una volta si dimostra essenziale la collaborazione di tutte le figure interessate. Il sostegno sollecito da parte degli intermediari assicurativi e la prontezza delle nostre squadre operative, hanno permesso l’avvio tempestivo dei lavori di bonifica con l’obiettivo di riprendere le attività o di consentire il rientro nelle case quanto prima possibile.
Tecnica, esperienza e prevenzione vanno di pari passo
“In questo frangente nella maggior parte dei casi”, dichiara Ben Isufaj, Amministratore e Fondatore di Benpower, “si tratta di lavori di deumidificazione e risanamento delle aree colpite da allagamenti e alluvioni. Giusto per capire, se si opera in spazi privati, commerciali o ristorativi, prima si provvede all’aspirazione delle acque residue e al lavaggio delle pavimentazioni con prodotti specifici, per poi bonificare le strutture murarie e la mobilia, assieme ai contenuti. Seguono la deumidificazione ambientale, l’aspirazione di sali e residui, un ulteriore passaggio di bonifica con appositi detergenti e si chiudono i lavori con il processo di sanificazione che permette di sanitizzare l’area e rimuovere gli odori. Viene insomma predisposto un piano d’azione per neutralizzare la contaminazione ed evitare l’insorgere di ulteriori muffe, funghi e batteri”.
Anche se le cronache di questi giorni hanno portato alla ribalta situazioni drammatiche come quelle vissute in Emilia-Romagna, è necessario comprendere che non si tratta di fenomeni eccezionali, ma di casi frequenti e ripetuti. L’Italia infatti è un Paese ad alto rischio idrogeologico: l’anno scorso le Regioni Piemonte e Liguria sono state pesantemente colpite dalle piogge, come Veneto e Friuli dalle trombe d’aria, Toscana e Sicilia da straripamenti e alluvioni solo per citare i casi più recenti. Negli eventi calamitosi la gestione dell’emergenza e soprattutto del post-emergenza mediante piani sistematici di intervento diventa sempre più importante e va di pari passo con l’informazione e lo sviluppo di una cultura preventiva del rischio.